Una nuova malattia da zecche: la TBE
(Tick Borne Encephalitis = Encefalite da morso di zecca)
La meningoencefalite da zecche o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue. L'encefalite da morso di zecca è stata identificata per la prima volta in Italia nel 1994 in Provincia di Belluno. Dal punto di vista epidemiologico, oggi la TBE è presente in focolai endemici in molti Paesi dell’Europa centro-orientale e settentrionale, Italia compresa.
Si tratta di una malattia causata da un virus che si trasmette da zecca a zecca per via transovarica. Nell'uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un'infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze.
Ma nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida ad esito mortale nell'0.05% - 1% dei casi).
Nei bambini e nei soggetti più giovani la TBE mostra generalmente un decorso più mite, con progressivo aumento della severità al progredire dell’età.
Profilassi specifica
Il vaccino contro la TBE, da tempo in uso in molti Paesi dell’Europa centrale e settentrionale, è stato recentemente registrato anche in Italia con procedura di mutuo riconoscimento comunitario. La disponibilità del Vaccino è stata estesa anche alle farmacie al pubblico oltre che alle Aziende sanitarie.
Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi ai tempi 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi, con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea. Esiste anche la possibilità di seguire un ciclo accelerato di vaccinazione, che però non garantisce gli stessi risultati, in termini di risposta anticorpale, del ciclo classico.
La terapia della malattia è solo sintomatica e nei casi di interessamento del sistema nervoso richiede il ricovero ospedaliero.
Il vaccino è controindicato in soggetti allergici alle uova, al thiomersal, e in caso di infezioni febbrili acute. Gli effetti collaterali segnalati successivamente alla somministrazione del vaccino consistono principalmente in reazioni locali nel sito di inoculo e in febbre moderata.
La TBE è molto diffusa in Europa, ma si registra un minor numero di casi rispetto alla Malattia di Lyme. Da tempo è segnalata in Italia. Le norme di prevenzione sono le stesse per la Borreliosi di Lyme. Per la eventuale vaccinazione rivolgersi al Dipartimento di Prevenzione della propria ULSS.